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Il lato rosa della zootecnia (e perché sarà sempre più importante)

Sono molte le trasformazioni in atto nel settore zootecnico e la velocità con cui queste stanno avvenendo è quasi incredibile per un settore nel quale ogni innovazione, ogni cambiamento, ogni nuova prospettiva è sempre stata un movimento lento, fatto di piccoli passi, talmente piccoli da essere spesso impercettibili. 
 
C’è sicuramente un intreccio di circostanze che sta determinando tutto questo e ne sta imprimendo la velocità. 
In poco tempo sono rese disponibili per il settore agricolo e zootecnico soluzioni tecnologiche che permettono modalità di gestione e cura degli animali allevati impensabili fino a pochi anni fa.
Ma c’è un altro fattore con effetto dirompente che sta investendo anche il settore primario: la questione demografica e quella, connessa, del ricambio generazionale
Meno figli in generale e meno figli disposti a continuare sulle orme dei padri e magari dei nonni. Il che rende ancora più complicato il problema della disponibilità di manodopera

 

Quanto detto sottolinea come nella realtà delle cose la tecnologia in stalla, sempre più intelligente, sempre più mirata e precisa, non è un capriccio, diciamo così, ma una necessità vitale. 
Solo l’azienda ad alta tecnologia può guardare al domani, perché benessere animale, massima sanità degli animali, ridotto uso di farmaci, presentabilità al consumatore, condizioni di lavoro più attraenti e svincolate da rigidità di orari imperativi, che hanno scandito i ritmi dell’allevamento per secoli (come la mungitura), possono essere garantiti solo da un massiccio ricorso all’elettronica.
 
Questa nuova stalla, dove appunto la tecnologia è sempre più centrale, ha caratteristiche assai diverse da quella del passato e richiede un lavoro diverso: meno braccia e muscoli, molta più analisi e attenzione, precisione, ordine, praticità, dimestichezza con i dati e capacità di osservazione attiva.
In tutto ciò spesso le donne mostrano attitudini che superano quelle degli uomini. 
È nei fatti: ci sono sempre più donne nelle stalle, con ruoli sempre più importanti e, dove questo è una realtà consolidata, spesso ci sono anche ottimi risultati. 
 
Se vogliamo anche questa può essere considerata una rivoluzione positiva, perché portatrice di una mentalità nuova che, lungi dall’essere sostitutiva di quella storica, di stampo maschile, è semmai complementare, miglioratrice, perché porta nuove abilità e nuovi modi di vedere e di fare.
C’è, insomma, un lato rosa della zootecnia che sta diventando sempre più importante e visibile. E questa è sicuramente una buona notizia per tutto il settore. 

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