C’è un colpo d’occhio di grande impatto quando si arriva nella stalla di Paolo, Devis e Manuel Locatelli a Soresina: è la nuova sala di mungitura, una 10+10 a 90 gradi. Razionale, efficiente, veloce è anche estremamente bella da vedere.
Si può far fare un salto tecnologico alla stalla senza per forza passare al robot di mungitura. È quello che pensa Paolo Locatelli, che nella sua stalla a Soresina ha da poco ultimato una nuovissima sala 10+10 a 90 gradi: razionale, moderna, efficiente ed estremamente bella da vedere per questa mandria di 207 vacche in lattazione, con l’obiettivo di arrivare a 250, con 270 posti mangiatoia e altrettante cuccette.
Nessuna preclusione al robot di mungitura, sia chiaro, ma la convinzione che fosse una scelta che per la sua stalla, fatta di vari corpi e con una superficie molto ampia, sarebbe stato difficile posizionare i vari robot necessari in maniera efficace.
Da qui la preferenza alla sala mungitura. Con l’occasione è stata realizzata una nuova ala della stalla, destinata al settore delle asciutte e a un box di separazione all’uscita dalla mungitura con cancello separatore.
Infine, ma certo non ultimo per importanza, il sistema per il lavaggio podale automatizzato. La sala è una Smart Dairy Boumatic, realizzata dalla Enne Effe di Cremona.
Bagno podale automatizzato
Partiamo allora da questo dettaglio. Un vero e proprio esempio di automazione intelligente che permette l’esecuzione sicura ed efficace di un’operazione fondamentale come il bagno podale, ma non sempre eseguita al meglio nelle stalle.
Premessa: la vasca classica, sappiamo tutti quanti limiti ha. Certo, le bovine ci camminano dentro, ma inutile sottolineare come spesso tra le prime che sono entrate e le ultime l’efficacia della soluzione disinfettante è agli antipodi. Per non dire che alla fine siamo in presenza di acqua sporca o poco più.
Ma Paolo Locatelli sottolinea anche qualche altro aspetto: le vacche sono abitudinarie, sono gerarchiche; quindi finisce che ogni volta l’ordine di entrata nella vasca dei bagni podali sarà lo stesso per il gruppo di animali coinvolto nel movimento.
Con il risultato che per qualche animale, quello che ha il “diritto” di stare ai primi posti, la soluzione sarà sempre al meglio e quindi anche la sua efficacia, mentre per altri animali, i più remissivi, varrà il contrario, sempre a mettere i piedi in una brodaglia sporca e inutile.
Aggiungiamoci l’effetto addetto alla stalla, che può anche dimenticarsi o fare le cose meno bene di quanto dovrebbe e magari di quanto riferisce
Insomma: sui bagni podali non v’è certezza. Le dermatiti ovviamente ringraziano.
Ecco le ragioni a monte della scelta fatta in questa azienda: automatizzare completamente la faccenda. E automazione è stata: razionale e bella da vedere.
In sintesi ecco come è costituito e come funziona l’impianto. A monte c’è una cisternetta di soluzione disinfettante, un serbatoio di miscelazione con l’acqua.
A valle c’è il percorso in uscita dalla sala di mungitura, con il passaggio obbligato in una vasca.
Questa vasca riceve la soluzione disinfettante e dentro, una a una, ci passano le bovine, che poi andranno al loro gruppo o eventualmente, deviate dal cancello separatore, nel box per trattamenti, fecondazioni, osservazione, infermeria, ecc.
Il tutto - ripetiamo - è automatizzato. Sul software di controllo si può impostare la concentrazione del bagno disinfettante e la frequenza di immissione della soluzione nella vasca.
Frequenza che può essere tarata per unità di tempo (ad esempio ogni ora) o dopo un certo numero di animali che sono passati dalla vasca. In questo caso un rilevatore posto sopra la vasca “conta” e trasmette il dato al sistema di pompaggio.
Prima dell’immissione della nuova soluzione disinfettante la vasca viene svuotata, con l’apertura di una delle sue pareti laterali, risciacquata ed è quindi pronta per ricevere la nuova soluzione per il nuovo gruppo di animali.
È tutto? No, perché qui non c’è, ma il sistema può essere perfezionato con una seconda vasca o, meglio, una prima vasca, visto che precede quella vista fino a ora.
Si tratta di una vasca di lavaggio, che ha lo scopo di fare arrivare le bovine con i piedi liberati da buona parte della sostanza organica presente, aumentando così l’efficacia del bagno podale.
Come detto: tutto automatico e tutto efficace, perché tutto fatto allo stesso modo ogni giorno secondo le modalità che sono state impostate.
Torniamo in sala di mungitura
E veniamo alla sala di mungitura che garantisce 100 vacche munte/ora, per la quale parlano con eloquenza anche le immagini a descrivere una realizzazione che è anche estremamente bella da vedere.
La zona di attesa è in salita per tenere le bovine rivolte in avanti, così da essere tutte pronte all’ingresso senza perdita di tempo.
La superficie è in cemento spazzolato, mentre è in resina al quarzo la superficie all’interno dell’area di mungitura.
Perché una sala a 90°? Varie ragioni, ma soprattutto la preferenza dei Locatelli per un attacco dei gruppi da dietro, cosa che consente di evitare calci e di vedere meglio la mammella.
C’è anche maggiore pulizia, con le feci che cadono nella canaletta posta posteriormente alle bovine.
"Le vacche" – continua poi Paolo Locatelli – "sono più tranquille con questa posizione, guardando in avanti". E l’entrata e l’uscita è più rapida, con il ribaltamento frontale.
Qui la pavimentazione è leggermente in discesa, cosa che induce la vacca a tenere le zampe leggermente divaricate, facilitando così l’inserimento dei gruppo di mungitura.
Sul controllo microclimatico non si è badato a spese, per così dire: in sala di attesa c’è un sistema di bagnatura delle bovine estremamente generoso, il tutto abbinato a ventilatori.
Altri ventilatori, orientati verso la sezione con le bovine, sono quelli che raffrescano le bovine in mungitura, aggiungendo anche un effetto disturbante sulle mosche.
Già si è detto del sistema di lavaggio podale: al termine della vasca di lavaggio c’è il cancello separatore e la possibilità di indirizzare automaticamente, mediante segnale dato in sala di mungitura, la bovina che lo richiede per qualche ragione verso un box di separazione, su lettiera.
In questo box l’obiettivo è quello di convogliare tutte le bovine che necessitino una qualche manualità (ad esempio trattamenti o fecondazioni) per non dovere andare a cercare gli animali nella stalla, a vantaggio della tranquillità delle restanti bovine e dell’efficienza del lavoro.
Torniamo alla sala di mungitura, che è operativa da alcune settimane. Tra i suoi punti di forza Paolo Locatelli sottolinea in particolare la velocità di lavoro (100 vacche munte/ora), la qualità della mungitura, il controllo della conducibilità elettrica quarto per quarto.
Naturalmente c’è un controllo automatico di ogni attività, sia sul computer che sullo smartphone o sul tablet.
Attività e dati che riguardano la mungitura ma anche altro, come quelli forniti dai collari per il controllo della ruminazione e i calori.
Lettiere e cuccette
Come accennato, i lavori che hanno portato alla realizzazione della nuova sala di mungitura non sono stati gli unici per questa azienda.
Va sottolineata infatti la nuova struttura per il settore di asciutta, contiguo alla zona di mungitura.
Anche qui parlano le immagini (vedi foto iniziale) e si può vedere un ambiente estremamente aperto, ampio, con attento controllo del caldo, ma con un’abbondanza di ventilatori che è di aiuto anche nelle stagioni più umide e fredde, dato che la stabulazione è tutta a lettiera.
A proposito di lettiera c’è una prassi abbastanza originale. Le vacche in lattazione sono su cuccetta. Circa la metà di queste cuccette sono con materassino su cui è messa paglia pellettata. Per l’altra metà delle cuccette, a buca, si procede in questo modo.
Quando si rifà completamente la lettiera delle cuccette si ricorre alla lettiera della zona di asciutta. La si mette pulita (paglia o stocchi alla base più paglia in superficie), la si lascia un paio di settimane così da essere “lavorata” da calpestio e da un minimo di deiezioni, quindi la si rimuove e la si distribuisce nelle cuccette.
Il dato delle cellule (sotto le 150mila di media) e la stessa osservazione (sono tutte estremamente pulite) depongono a favore del sistema, che tuttavia è anche rinforzato da una pulizia quotidiana delle cuccette fatta ben quattro volte nelle 24 ore.
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