I cereali comprendono un gruppo di specie largamente coltivate in Italia, importanti sia per l’alimentazione del bestiame che per la produzione di paglia. Tra questi, i cosiddetti cerali a paglia quali grano tenero e duro, orzo, avena, segale, rivestono da sempre un ruolo importante nell’ordinamento colturale di molte aziende agricole, incluse quelle zootecniche. Ai cereali autunno-vernini, si affiancano solitamente, colture con ciclo simile, come colza e pisello proteico, coltivazioni che lasciano il terreno libero nei mesi di luglio e agosto.
Sebbene durante i mesi estivi si verifichino condizioni fortemente limitanti per lo sviluppo delle erbe infestanti, sulle stoppie delle colture invernali è comune notare comunità di malerbe, che riescono ugualmente ad accrescersi, talvolta avvantaggiandosi delle elevate temperature e condizioni luminose del periodo.
In genere, queste popolazioni sono composte da specie quali la gramigna (Cynodon dactylon), la sorghetta (Sorghum halepense), lo stoppione (Cirsium arvensis), il convolvolo (Convolvulus arvensis), il vilucchio bianco (Calystegia sepium), il cencio molle (Abutilon theophrasti), l’ambrosia (Ambrosia artemisiifolia), l’assenzio selvatico (Artemisia vulgaris), le forbicine (Bidens spp.), alcune ciperacee (Cyperus spp.), poligonacee e romici. In tempi recenti è stata osservata una crescente presenza di ambrosia nelle stoppie dei cereali autunno-vernini che, riuscendo ad emergere prima della raccolta di frumento e orzo, è in grado di colonizzare rapidamente le stoppie (foto in alto).
L’infestazione delle stoppie è particolarmente problematica nelle regioni con maggiore piovosità estiva, quali ad esempio il Piemonte e parte della Lombardia, le fasce pedemontane e prealpine, oppure in annate umide come l’estate in corso.
Non essendo in competizione con la coltura, in quanto presenti negli appezzamenti a riposo, si potrebbe erroneamente pensare che tali infestazioni non rappresentino un problema. In realtà, questi colonizzatori degli incolti vanno a sottrarre elementi nutritivi al terreno inoltre, non venendo propriamente controllate, sono libere di riprodursi, via seme o tramite organi di riproduzione, andando ad incrementare la banca semi del terreno.
Per queste ragioni, durante il periodo di riposo che va dalla raccolta delle colture invernali fino al momento della preparazione del letto di semina per la nuova stagione colturale, sulle stoppie è opportuno effettuare interventi di contenimento e di controllo delle infestanti, evitando di lasciare le malerbe libere di moltiplicarsi.
Questa pratica risulta particolarmente importante laddove vengano adottate tecniche di agricoltura conservativa come la minima lavorazione o la semina su sodo perché l’interramento o la devitalizzazione delle infestanti non sempre è agevole.
Metodi di controllo
Il controllo delle infestanti sulle stoppie può essere realizzato attuando sia interventi di tipo meccanico, che di tipo chimico. Uno tra i metodi di lotta...